Un museo che ci parla dei primi umani che hanno popolato la catena alpina e, attraverso la sepoltura dell'Uomo di Val Rosna, vissuto 14000 anni fa, ci mostra la vita e le credenze dei cacciatori raccoglitori Sapiens che iniziarono a frequentare le Alpi nelle fasi finali dell'ultima glaciazione.
Era il 1987 quando Aldo Villabruna trovò, in un cantiere nel comune di Sovramonte alla confluenza tra i torrenti Rosna e Cismon, resti di ossa umane e una punta di freccia risalenti all'Epigravettiano, ultima fase del Paleolitico Superiore.
La notizia stupì il mondo scientifico e l'Università di Ferrara iniziò una campagna di scavi che portò alla luce tre ripari che sfruttavano la parete rocciosa, frequentati a più riprese nel corso della Preistoria. alla prima frequentazione, datata a 14000 anni fa, risale la sepoltura di un cacciatore di 25/30 anni coperto da pietre dipinte: una delle più antiche forme di arte funeraria conosciute.